Nella tabella confronto l' andamento del rapporto debito pubblico/
PIL e la spesa governativa di tre paesi con storia diversa.
L' Irlanda nel 2012 aveva un rapporto debito/PIL vicino al 120% poi
con la riduzione della spesa pubblica e la crescita indotta del PIL che
quest' anno è stata dell' 8,4%, il rapporto debito/PIL è sceso al 68%.
Questo dimostra che uno stato più efficiente attira capitali ed attiva
la crescita dell' economia anche con una inflazione pari a zero.
Poi c'è l' Italia con un rapporto debito/PIL di circa il 132%, con una
crescita del PIL dell' 1,4% ed una spesa pubblica del 48,9% del PIL,
che significa che lo stato ci fornisce molti più servizi che in Irlanda.
Non soddisfatti con il contratto di governo vorremmo aumentare la
spesa pubblica convinti che questo nuova debito farebbe crescere l'
economia anche a costo di finire in default come l' Argentina.
Dopo il default in Argentina oggi troviamo con una spesa pubblica a
circa il 30% del PIL e quindi con servizi ridotti rispetto a i nostri.
Un' inflazione al 25% però con una crescita del 3,9%.
Considerando che il default e quindi l' uscita dall' Euro, ci costerebbe
una svalutazione della nuova moneta del 40% e come in Argentina
una riduzione dei servizi sociali ha senso espandere ancora il debito?
Oppure bisognerebbe imparare dell' Irlanda?
Nessun commento:
Posta un commento